Blu verticale sono due parole simbolo che sintetizzano due opposizioni, contengono e suggeriscono le medesime sensazioni: “la profondità e il suo opposto, lo slancio verso l’alto” (Grazia Costa).
Il fascino poetico di elementi contraddittori, che combinati insieme definiscono l’esistenza stessa, affascina, incuriosisce, confonde l’equilibrio e crea quel vortice magnetico che porta inevitabilmente ad una vertigine, come nei tempi antichi di fronte alle Sirene. Il Blu Verticale non è altro che quel momento Unico Vero Irripetibile di presenza pura, è forse quella vertigine che percepiamo nell’incontro con la profondità del nostro essere che dura un istante, che temiamo come una specie di follia temporanea nella quale potremmo naufragare ma che vorremmo chiudere e fermare in eterno nel nostro corpo perché in verità, una volta percepita, sentiamo che è la nostra unica via di salvezza.
Più volte tappo la mia bocca nel tentativo di fermare il respiro in quell’attimo di vita nel timore che tutto ciò esca dall’anima. lo spettacolo ricerca continuamente quella vertigine attraverso il mito per poi ritrovarla nella follia contemporanea della quotidianità dei giorni nostri.
Attraverso la diversità e la schizofrenia dei nostri gesti e comportamenti ciò che ci accomuna è un senso profondo di intimità interiore che porta alla percezione della nostra vera essenza e dà un senso alla nostra esistenza.
Solo se mi scavi dentro … ti trovi … che sia finalmente questa la chiave per ascoltare e per ascoltarci?