Tra ironia, malizia e leggerezza piccole fotografie di speranze, incontri, vitae della nostra epoca.
Un bar terrazza dei primi del Novecento e un porto di mare diventano punti di ritrovo di personalità bizzarre e comiche. Gestualità enfatizzate ricordano i film del cinema muto ed equivalgono ad un linguaggio apparentemente non-sense dell’artista Paolo Dego che giocosamente ha trasformato, anagrammando, poesie celebri, portandole prima nei luoghi del suo cabaret ed ora qui in uno spettacolo tra danza e teatro.
“In Ritratti c’è l’anima di Paolo Dego e molto di più tra le righe…”